Secondo quanto riportati da molti studi di settore, nel solo periodo compreso tra gennaio 2014 e giugno 2016 le forze dell’ordine appartenenti della Guardia di Finanza hanno eseguito 19.082 interventi ispettivi, riscontrando 6.273 violazioni, che hanno consentito di verbalizzare 20.990 soggetti e sequestrare 2.244 apparecchi da gioco, nonché 4.883 postazioni clandestine di raccolta scommesse e giochi online, un fenomeno in allarmante crescita che non smette di causare problemi ai cittadini ed alle autorità.
Secondo quanto dichiarato dal comandante generale della Guardia di Finanza, Giorgio Toschi, in Commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria in merito all”Andamento del piano d’azione 2016 della Guardia di Finanza e prospettive di potenziamento del contrasto alle frodi fiscali, il miglioramento dell’analisi di rischio con le banche dati può essere un ottimo strumento er combattere in maniera decisa questo problema.
Tra le Numerose e diverse sono le tipologie di illecito e frode che vengono riscontrate nel corso dell’attività di sevizio sono la manomissione degli apparecchi da gioco con vincita in denaro mediante alterazione dei contatori fiscali e del flusso telematico di comunicazione della raccolta operata, all’installazione di apparecchi illegali per la raccolta a distanza di giochi online. In quest’ultimo caso, si tratta di congegni, denominati ‘Totem’, forniti di un computer mediante il quale è possibile il collegamento alla rete Internet e l’accesso alle offerte di gioco e scommesse illegali, proposte da soggetti privi della concessione per operare in Italia.
Il settore del gioco è di fatto un punto focale dell’intera macchina della criminalità organizzata, sia per l’alta remuneratività, sia per la possibilità di riciclare i proventi di altre attività illecite e sia, infine, per consolidare il controllo del territorio.
In questi ultimi anni infatti è stato soggetto a una forte espansione, soprattutto grazie al recupero di spazi di mercato che una volta erano esclusivamente in mano all’illegalità. Proprio sulla questione illegalità torna il comandante affermando che la repressione del gioco illegale investe appieno la responsabilità della Guardia di Finanza, posto che nella materia è necessario tutelare contemporaneamente più interessi, vale a dire: il gettito fiscale derivante dalla raccolta; il mercato, per porre un argine alla concorrenza sleale esercitata ai danni degli operatori onesti da parte di soggetti non autorizzati; e i giocatori che vanno protetti da proposte di gioco illegali, con possibili ricadute sulle fasce più deboli e, in primo luogo, sui minori” ha concluso il comandante generale della Guardia di Finanza.
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