Sono diversi i motivi che possono indurre a richiedere una pausa dal lavoro, il cosiddetto periodo di aspettativa. L’aspettativa, chiamata anche “congedo”, viene definita come la sospensione temporanea (per cause diverse) dell’obbligo del dipendente di prestare servizio, con la corresponsione, in alcuni casi, della retribuzione intera o ridotta che non implica la perdita del proprio posto di lavoro. Al rientro le condizioni lavorative rimangono le stesse.
Tuttavia quando è il momento di procedere ufficialmente ad inoltrare la richiesta di congedo al datore di lavoro, si è assaliti da migliaia di dubbi e remore, ma in realtà non vi sono elementi che dovrebbero far desistere dal prenderla in considerazione, in quanto:
“Le aspettative nella maggior parte dei casi corrispondono a precisi diritti. È chiaro che devono essere gestite con buona fede e correttezza da entrambe le parti. Da un lato il datore di lavoro non può “far pesare” quello che è l’esercizio di un diritto. Il lavoratore, dall’altro, può manifestare una qualche elasticità di “collocazione” quando vi siano pressanti esigenze lavorative”, spiegano gli avvocati di uno studio legale specializzato in Diritto del Lavoro e della Previdenza Sociale.
Di seguito troverete alcuni dei casi in cui è possibile chiedere un periodo di “pausa dal lavoro”.
Motivi di Studio
Le normative esistenti favoriscono la conciliazione tra studio e lavoro. Sono esclusi gli studenti universitari lavoratori, ma i lavoratori studenti, universitari compresi, hanno diritto a permessi giornalieri retribuiti per sostenere gli esami. Lo studente dovrà consegnare al datore di lavoro il certificato attestante l’effettuazione della prova di esame. Altri permessi per motivi di studio, anche retribuiti, sono disciplinati dai CCNL.
Volontariato
In questo caso l’aspettativa è disponibile unicamente per servizi da prestare a favore di Associazioni iscritte all’Agenzia di Protezione Civile, da 30 giorni a 90 giorni annui ed in caso di emergenza nazionale da 60 a 180 giorni. Il datore di lavoro anticipa la retribuzione che verrà successivamente rimborsata dalla Protezione Civile.
Congedo Parentale
Ciascun genitore ha il diritto di astenersi dal lavoro nei primi dodici anni di vita del proprio figlio e per un periodo che non vada oltre i 6 mesi. Esiste però un limite complessivo per i due genitori di 10 mesi: l’indennità è a carico dell’INPS (30% della retribuzione fino ai 6 anni del figlio, mentre fino a 8 anni entro certe condizioni di reddito). Tale diritto è valido anche per le Unioni Civili e le coppie di fatto.
Congedi Formativi
Il dipendente che ha prestato almeno 5 anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro o amministrazione può ottenere un periodo continuativo di aspettativa (o frazionato) che non superi gli 11 mesi per diversi motivi tra i quali ad esempio il completamento della scuola dell’obbligo o dell’università. Il datore di lavoro può non accogliere la richiesta di congedo formativo o rinviare il suo utilizzo in caso di “comprovate esigenze organizzative”. Il dipendente ha diritto alla conservazione del posto, ma senza retribuzione né decorso di anzianità di servizio. Esistono anche “congedi per la formazione continua” che hanno lo scopo di far proseguire ai dipendenti percorsi personali per l’accrescimento delle proprie competenze e capacità.
Congedo Matrimoniale
Il congedo matrimoniale è un periodo retribuito di aspettativa dal lavoro che dura generalmente 15 giorni. Spetta ad entrambi i coniugi lavoratori dipendenti che ne fanno richiesta. Non deve necessariamente essere collocato dopo il matrimonio, basta che sia ad esso collegato. Non viene scalato dalle ferie e spetta anche alle Unioni Civili.
Ricongiungimento con il coniuge all’estero
In questo caso l’aspettativa non retribuita è prevista solo per i pubblici dipendenti. E’ possibile richiederlo quando il coniuge del lavoratore presta servizio all’estero, nel caso in cui l’amministrazione non può trasferire il soggetto nella stessa località in cui risiede il marito o la moglie.
Servizio Civile
A questa aspettativa hanno diritto solo i dipendenti pubblici che decidono di svolgere Servizio Civile Nazionale.
Occorre ricordare che ogni CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro) presenta specificità in materia. “I CCNL hanno ampia facoltà di prevedere ulteriori casi di aspettativa o di regolare in dettaglio le aspettative. E durante l’aspettativa, il lavoratore mantiene gli obblighi diversi da quello di lavorare. Per esempio, quello di fedeltà, che gli vieta di lavorare per la concorrenza”, spiegano gli esperti in materia.
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