Il progetto del governo, che riguarda più di 74 mila migranti, è volto a favorire l’integrazione di chi coloro che hanno diritto a restare in Italia.
Verrà garantita una protezione speciale alle donne. L’Ue stanzierà 100 milioni di euro, mentre gli altri fondi saranno reperiti da quei finanziamenti europei destinati esclusivamente all’assistenza e all’accoglienza degli stranieri.
“Dovranno però impegnarsi a rispettare leggi e valori”.
Per poter accedere alle graduatorie per ottenere casa e lavoro, e dopo aver ottenuto il riconoscimento di “status di rifugiato”, gli immigrati dovranno sottoscrivere alcuni impegni: “L’integrazione non può prescindere dalla piena e sincera adesione al principio di uguaglianza di genere, al rispetto della laicità dello Stato nonché al rispetto della libertà personale, che demanda esclusivamente al singolo la libera scelta se identificarsi nella comunità culturale di origine o affrancarsi da essa“, spiega il Governo.
Al fine di godere di questi diritti, i profughi dovranno anche integrarsi dal punto di vista linguistico.
E’ per questo che il progetto include corsi di italiano, oltre a obbligo scolastico per i minori, alloggi, lavoro e assistenza sanitaria.
“L’apprendimento della lingua italiana rappresenta un diritto ma anche un dovere e dunque è previsto un test iniziale che aiuti a definire il livello e la metodica d’insegnamento più adatta e iniziative di supporto specifico per gli analfabeti”.
Formazione
Gli adulti potranno godere del riconoscimento dei titoli e delle qualifiche acquisiti nel loro Paese di origine. A tal proposito si è deciso di “uniformare le procedure per il riconoscimento e la valorizzazione dei titoli e delle qualificazioni pregresse, standardizzando metodi di valutazione alternativi in caso sia impossibile reperire documenti ufficiali”, ha spiegato il Ministero degli interni.
Casa
Per quanto riguarda gli alloggi sarà esteso “l’accesso alle possibili soluzioni abitative, rendendo territorialmente omogenea l’erogazione di servizi e si creeranno le condizioni perché i piani per l’emergenza abitativa regionali o locali prevedano percorsi di accompagnamento per i titolari di protezione in uscita dall’accoglienza, verificando anche la possibilità di includerli negli interventi di edilizia popolare e di sostegno alla locazione”. Nelle ultime fasi dell’accoglienza si devono “favorire iniziative di coabitazione: affitti condivisi e i condomini solidali”.
Lavoro
Sono due gli obiettivi in materia di impiego previsti dal progetto: “creare un’offerta formativa per accedere alle politiche attive del lavoro sin dalla minore età” e “promuovere strumenti quali il tirocinio di formazione e orientamento e l’apprendistato, con una particolare attenzione alle categorie vulnerabili e alle donne”. E’ previsto il sostegno alla creazione d’impresa, all’autoimpiego e all’effettivo inserimento nel settore lavorativo.
Assistenza sanitaria
E’ già garantita a chi richiede asilo e queste persone dovranno essere inserite nella “fascia di popolazione più vulnerabile con particolare riferimento a salute mentale e disabilità, minori, donne, mutilazioni genitali femminili, violenza di genere”. Verranno inoltre potenziate le attività di prevenzione con particolare riferimento a vaccinazioni, screening e tutela della salute materno-infantile.
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